SchwenningerMoos

Ci sono luoghi in cui la maggiorparte delle persone evita di andare. Li definiscono “tristi”, “vuoti”, “sempre uguali” e così via.
Io adoro questi luoghi. Mi affascinano. E poi no, decisamente non si può definire priva di vita una riserva naturale (anche se delle zanzare farei volentieri a meno). È buffo quando passo le ore a disegnare o fotografare in posti come questo, perché la gente che passa si domanda che cosa io abbia mai visto: di solito si aspettano un evento, un animale, qualcosa di “spettacolare” e non riescono ad individuarlo in quel panorama, o in quell’albero o in quel dettaglio. Peccato. È buffo, dicevo, soprattutto quando (anche se non molto convinti, ma decisi a non sembrare sciocchi, riproponendosi di individuare la “cosa” quando saranno tranquilli a casa) decidono di imitarmi, afferrano la loro compatta e iniziano a scattare fotografie nella direzione in cui sono rivolta. Di solito io uso un tele, loro un grandangolo.

SchwenningerMoos
è una riserva naturale (biotopo) in Foresta Nera, vicino a Villingen-Schwenningen

gli scienziati hanno individuato 126 specie di farfalle, 66 di uccelli, 44 diverse lumache di terra, 29 specie di scarafaggi, libellule, molluschi, pesci, anfibi, rettili e anatre.

Io ci ho trovato anche un’anatra golosa di snack al cioccolato e cocco.

Mappa

Le Bolle Di Magadino

Le Bolle di Magadino è il nome della riserva naturale (zone umide) sul delta del fiume Ticino, importante luogo di sosta per le specie migratrici.

Ma che cosa significa “Bolle”? Con un po’ di fatica ne ho trovato il significato, deriva da un “elvetismo”
Bolla -> Palude, acquitrino. Dialetto: bóla. Ricorre in parecchi toponimi ticinesi.

Fino alla fine del 19esimo secolo il Piano di Magadino era un paradiso della biodiversità. A causa dei costanti allagamenti, del corso del fiume Ticino e della malaria però non era abitabile. La popolazione viveva nei villaggi sui versanti dei monti che circondano il piano e molti erano costretti ad emigrare a causa della povertà,

Poi l’uomo ha iniziato a domare e a forgiare la natura: ha costruito gallerie attraverso le Alpi, ha corretto il corso del fiume Ticino ed ha cominciato a sfruttare intensamente i terreni agricoli; sul Piano di Magadino sono state costruite strade ed anche un aeroporto.

Le Bolle di Magadino sono rimaste l’ultimo bastione della natura. Il corso del fiume Ticino è rimasto immutato e, tempo fa, si è deciso di proteggere questa riserva naturale.
Dal 1974, le Bolle di Magadino sono protette grazie all’iniziativa di alcuni privati, all’impegno di ONG, del WWF, di ProNatura, dei Comuni, ma anche grazie all’ottima collaborazione tra il Canton Ticino e la Confederazione.
– Berna, 05.05.2010 – Inaugurazione del progetto “Delta Vivo”, Moritz Leuenberger, Bolle di Magadino